martedì 13 aprile 2010

Un consiglio movimentato.....


Di seguito, l'introduzione al consiglio comunale di ieri, convocato su richiesta del gruppo di minoranza per chiarire, una volta per tutte, la vicenda ATO davanti ai cittadini di Mallare, presenti in numero più che significativo nella sala consiliare. La discussione che è seguita ha avuto toni accesi , aspettiamo che sia disponibile la verbalizzazione del Segretario Comunale per commmentare i modi e la forma usati da un consigliere di maggioranza nei confronti dei rappresentanti della minoranza e del pubblico in sala.

Cronistoria:

Consiglio Comunale del 30 Settembre 2009,
(deliberazione del consiglio comunale n.36 sul punto 4 dell’o.d.g.) Il Sindaco ed i Consiglieri di maggioranza votavano a favore della privatizzazione del nostro acquedotto, aderendo così al consorzio ATO, Il nostro Gruppo, cioè noi consiglieri di minoranza, abbiamo votato contro la privatizzazione dell’acquedotto e anche contro il consorzio ATO, in quel consiglio facemmo allegare al verbale una nostra dichiarazione, che possiamo dare lettura a tutti i presenti.

Nella seduta del Consiglio Comunale del 27 Ottobre 2009 (deliberazione del consiglio comunale n. 42) all’unanimità (maggioranza e minoranza) abbiamo votato a favore di una parziale integrazione allo statuto comunale, all’articolo n. 7 dello statuto medesimo, con l’inserimento del comma 4, che così testualmente recita: “Il Comune di Mallare riconosce che l’acqua è un bene comune, diritto inalienabile di ogni essere vivente. Il servizio idrico è un servizio di interesse generale privo di rilevanza economica.”

A fine anno 2009 il nostro gruppo ha fatto recapitare a tutte le famiglie di Mallare un resoconto sull'operato dell'opposizione, dove era anche presente sotto forma di cronaca assolutamente veritiera, l’informativa sulla privatizzazione del nostro acquedotto e dell’ATO, e anche di questa lettera possiamo dare lettura a tutti i presenti.

Nel mese di febbraio di questo anno, i Mallaresi si sono visti recapitare una lettera così intestata “LA MINORANZA FA ACQUA lettera firmata da “I Consiglieri del Gruppo di Maggioranza” recante citazioni di illustri scrittori, e personaggi politici importanti, tutti intenti a mitigare quel voto che è stato dato e che purtroppo rimane irreversibile, “La Minoranza fa Acqua” invece la vostra approvazione all’ATO, significa che il nostro Comune ha aderito alla privatizzazione dell’acquedotto entrando in un consorzio, (magari anche pubblico), le cui conseguenze saranno solo inevitabili aumenti, sia per i nuovi allacci, che per il prezzo dell’acqua.

Anche di questa lettera ne diamo lettura a tutti i presenti.

Questa lettera poi ci ha indignati profondamente, in quel momento, non vi erano elezioni comunali, perciò, non avevamo nessuna necessità di raggranellare voti, la nostra volontà in quel Consiglio, è stata la difesa del nostro acquedotto, e possiamo dire con orgoglio di avere difeso un bene comune di tutti i Mallaresi. Il Vostro maldestro tentativo di evitare una brutta figura davanti a tutti, si è rivelato in un boomerang, così come il meschino tentativo di mistificare i fatti, facendoci passare come un’opposizione capace di stravolgerli ai soli fini politici.

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Il 2 e 3 Aprile u.s. Noi Gruppo “della Voglia di Cambiare”, abbiamo recapitato alla Famiglie Mallaresi una lettera di risposta, sentivamo l’obbligo di fare chiarezza su questo increscioso fatto, quindi abbiamo chiesto di convocare il Consiglio Comunale affinché un dibattito pubblico su questo problema, potesse chiarire ogni dubbio.

Auspichiamo che i consiglieri di Maggioranza firmatari della lettera in questione, abbiano la sensibilità ed il pudore di ricordarsi che anche loro avevano la possibilità di votare contro l’adesione all’ATO, ma non l’hanno fatto.

1 commento:

  1. Ricordiamo che la battaglia dell'acqua continua anche se gli ATO sono formalmente stati aboliti dal governo. Il 15 aprile a Cairo incontro sulla battaglia referendaria che si apre il 25 aprile. Siamo anche favorevoli alla proposta del consigliere Oddera su fare un'assemblea pubblica, ancorchè tardiva per sensibilizzare sul problema la cittadinanza

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