Questa mattina ci siamo visti e, senza segretario, mi ha spiegato il problema. Prima mi ha ricordato che noi abbiamo chiesto di registrare i consigli comunali ma che loro ci hanno negato tale possibilità (E CHI COMANDA SONO LORO) e poi mi ha accusato velatamente di continuare a registrarli di nascosto, infine mi ha detto in pratica di non portare più in consiglio il mio I-pad perchè nelle sue funzioni ha anche la possibilità di registrare (ha tirato fuori un "dossier" CARTACEO sulle caratteristiche della funzione memo vocali).
I toni della discussione sono stati estremamente cortesi e Piero ha specificato il fatto di averlo voluto fare prima del consiglio per non litigare, per essere sicuro che io non mi sentissi "discriminato" gli ho risposto che non avrei portato l'ipad.
Non credo che sia ne' una questione "delicata" da trattare in segretezza ne di così "poco conto", è la conferma di un atteggiamento. Piero e quest'amministrazione non vogliono proprio che nessuno si occupi della cosa pubblica e che possa valutare on i propri occhi e con le proprie orecchie quanto accade in consiglio comunale (figuriamoci negli uffici comunali)
Innanzitutto a me preme chiarire della mia convinzione che la trasparenza sia al di sopra di tutto e che una registrazione video delle sedute, nel rispetto della normativa sulla privacy, sarebbe assolutamente utile a chi per motivi di tempo e di infelice scelta degli orari dei consigli volesse seguire l'attività consiliare. Pur detto questo confermo , come ho detto questa mattina che nessun consigliere di minoranza ha mai effettuato registrazioni non autorizzate delle sedute ai fini di sbobinatura.
Ma di cosa avete paura? Delle vostre parole? Delle vostre facce? Dei vostri modi? Che i cittadini vi vedano nell'esercizio delle funzioni democratiche?
Non abbiate paura, non è certo un accrocchio appena appena un po' più innovativo che puo' incrinare la granitica immagine che hanno di voi i vostri sostenitori.
Sono molto tentato di andare in consiglio tra qualche ora con l'iPad, aspettare una censura ufficiale per poi chiedere che vengano spenti tutti i cellulari dei consiglieri presenti e magari anche quelli del pubblico presente. In modo di garantire la segretezza di un consiglio pubblico, e gli amministratori comunali rimanere una divinità non rappresentabile e non criticabile.
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